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Pellet News 2025

12 Febbraio 2025

Il mercato del pellet tra crisi e nuove dinamiche: cosa aspettarsi nel 2025

Negli ultimi anni, il mercato del pellet ha vissuto notevoli turbolenze, causate da fattori geopolitici, crisi aziendali e variazioni nella domanda. Il settore ha subito forti pressioni a causa della crescente competizione sulle materie prime e del fallimento di alcuni grandi produttori.


Uno dei casi più emblematici riguarda Enviva, un tempo leader nella produzione di pellet, che ha dichiarato bancarotta per l’incapacità di sostenere i costi operativi e mantenere le promesse produttive. Un’altra vicenda rilevante è quella di German Pellets GmbH, fondata nel 2005 a Wismar, in Germania. L’azienda era il più grande produttore europeo di pellet, con una capacità produttiva annua di 2,2 milioni di tonnellate e 19 stabilimenti in Germania, Austria e Stati Uniti. Tuttavia, nel febbraio 2016 ha dichiarato insolvenza, segnando una svolta importante nel settore.


La chiusura di queste grandi realtà ha ridotto drasticamente l’offerta di pellet sul mercato europeo, portando a un incremento dei prezzi. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla crescente domanda interna in Germania, dove i consumatori stanno acquistando in grandi quantità per garantirsi le scorte necessarie, disposti a pagare prezzi più alti.


In Germania si è registrato un aumento significativo della domanda di pellet, dovuto a due principali fattori:

  1. Ricerca di alternative energetiche: molte famiglie tedesche stanno cercando fonti di riscaldamento più sostenibili e indipendenti dai combustibili fossili.
  2. Aumento dei prezzi del gas naturale: a causa delle tensioni geopolitiche, specialmente tra Russia e Ucraina, il prezzo del gas è aumentato considerevolmente, spingendo sempre più persone a orientarsi verso il pellet come soluzione economica. Questa corsa al pellet ha causato una forte pressione sulla disponibilità del prodotto in tutta Europa, facendo salire ulteriormente i prezzi.

    Il mercato dell’energia ha registrato forti variazioni nei prezzi delle diverse fonti, influenzando le scelte dei consumatori:
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Energia elettrica e gas naturale

Dopo i picchi di prezzo registrati nel 2022, il 2023 ha visto una progressiva riduzione dei costi. Secondo l’ISTAT:

Nel 2021 i prezzi all’origine dei prodotti energetici venduti sul mercato interno sono aumentati del 33,6%.

Nel 2022 l’aumento è stato ancora più marcato, raggiungendo il 104,3%.

Nel primo trimestre del 2023, la crescita si è ridotta al +4,8%, per poi registrare una flessione del -22,9% nel secondo trimestre e del -37,3% nel terzo trimestre.

Carburanti e combustibili

Anche i carburanti hanno subito variazioni significative:

  • Gasolio per riscaldamento: +23% rispetto al 2021, con un aumento del prezzo da 11.573 euro a 14.230 euro per le piccole e medie imprese.
  • Benzina e gasolio auto: la spesa media annua per le famiglie è aumentata del 20,7% per la benzina e del 24,5% per il gasolio auto.

Di seguito, un grafico che mostra l’andamento dei prezzi medi settimanali dei carburanti nel 2024.

Il prestagionale 2025: cosa aspettarsi?

Negli anni precedenti, il periodo prestagionale per l’acquisto del pellet iniziava solitamente tra marzo e giugno. Nel 2024, l’aumento dell’IVA ha portato molti consumatori ad anticipare gli acquisti già a febbraio, creando una forte richiesta e incidendo sui prezzi.

Per il 2025, la situazione si prospetta ancora più complessa. Oggi, 8 febbraio 2025, i consumatori tedeschi stanno facendo scorte per il prossimo inverno, svuotando i magazzini dei produttori e riducendo la disponibilità di pellet sul mercato europeo. Questo potrebbe portare a un ulteriore aumento dei prezzi nei prossimi mesi.

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Conclusioni

Il mercato del pellet è in continua evoluzione e i prezzi sono destinati a rimanere alti nel breve termine, a causa della combinazione di domanda crescente, crisi produttive e dinamiche globali dell’energia. Per chi utilizza il pellet come fonte di riscaldamento, monitorare attentamente il mercato e acquistare nei periodi di maggiore disponibilità potrebbe essere la strategia migliore per contenere i costi.

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